Teoria del punto cieco della Leadership di Otto Scharmer per attivare l’intelligenza del cuore di Saida Nicolini
Otto Scharmer, Senior Lecturer presso il MIT, cofondatore del Presencing Institute e del MITxu.lab, ha descritto il processo di cambiamento elaborando la “La Teoria U”[1], definita anche Teoria del punto cieco della leadership. La Teoria U si fonda su tre pilastri: fornire un frame work per individuare il punto cieco della leadership, una metodologia per implementare il cambiamento in modo consapevole, paradigma e mindset per compiere un’evoluzione che si espanda nella società.
L’obiettivo è traghettarci dal passato al futuro con un approccio che scava in profondità ricercando le ragioni, le convinzioni, i blocchi, le resistenze poiché ciò che contraddistingue l’individuo come essere umano è la capacità di connettersi con il futuro emergente (Scharmer, 2018).
Di fronte ad un evento shock, anziché compiere un salto di paradigma, si corre il rischio di mettere in atto tentativi di trovare soluzioni utilizzando lo stesso mindset che ha generato quegli stessi problemi. L’autore sostiene la necessità di cambiare il nostro mindset e passare da un sistema ego-riferito, l’“ego-sistema”[2], in cui ci si focalizza sul benessere individuale, all’ “eco-sistema” che enfatizza il benessere comune dell’intera collettività. L’obiettivo deve essere quello di “co-sentire, co-ispirare e co-creare un futuro che sta emergendo in un sistema che valorizzi il benessere di tutti piuttosto che quello di pochi (Schamer & Kaufer, 2021). Il risveglio della coscienza e della sua forza sottostante conduce all’attivazione tangibile dell’intelligenza del cuore (Scharmer, 2018). Il punto cieco del processo di trasformazione sta nelle condizioni interiori che determinano la qualità dell’ascolto, dell’apprendimento, della leadership (Scharmer, 2018).
Tracciare il futuro, dunque, non basandosi sul passato ma da ciò che può essere compreso attualmente del futuro imminente che sta emergendo (Scharmer & Kaufer, 2021).
Sharmer[3] rovescia il processo abituale da cui partire per realizzare il futuro. Il processo di analisi che propone aiuta le organizzazioni a scendere in profondità, per intervenire sulle resistenze, sulle convinzioni limitanti, sui pregiudizi, sulle abitudini. Giù, nel profondo, da cui emerge la vera coscienza di sé dell’individuo. Da lì bisogna partire per trovare la forza e l’energia per risalire verso il futuro come individui, team, organizzazioni, sistemi politici ed economici. La teoria U è un framework che costituisce un’intersezione tra scienza, cambiamento sociale e organizzativo, coscienza individuale[4] .
Il salto di paradigma che conduce al cambiamento trasformativo si fonda su tre momenti volti ad aprire la mente, il cuore e la volontà.
Aprire la mente, per rimuovere le abitudini non più funzionali, per porci con curiosità. L’apertura del cuore per osservare i problemi cogliendo il punto di vista degli stakeholder. L’apertura della volontà, per trovare il coraggio e la motivazione ad agire nuovi comportamenti.
In fondo alla U si trova una porta, dobbiamo decidere cosa lasciare andare e cosa far entrare. Da lì iniziano ad entrare i germogli di futuro. È lì dove la persona può intercettare il suo io migliore, la sua essenza, assaporare la libertà dell’essere ciò che è, far esplodere energie che creano un senso di possibilità future estremamente motivante. Scharmer parte da due constatazioni: siamo disconnessi con la Natura, la Società e il nostro potenziale più alto, e le nostre azioni producono dei risultati non più auspicabili da alcuno. Per compiere questo viaggio in profondità[5], di abbandono momentaneo della superficie, per poi approdarvi nuovamente con una nuova coscienza, Sharmer indica sette capacità[6] che il leader deve acquisire e per superare il vuoto di leadership che percepisce.
Scharmer indica anche gli ostacoli da superare per connetterci con la nostra creatività profonda che consistono nel far prevalere quelle che chiama le “voci interiori di resistenza”. L’ignoranza, far prevalere la voce giudicante, che chiude la mente. L’odio, che chiude il cuore perché prevale la voce del “cinismo”. La paura, che chiude la volontà, per paura di perdere ciò che abbiamo e di venire emarginati. Questi comportamenti conducono “all’absencing”, quell’incapacità di cogliere il senso del presente che porta alla deresponsabilizzazione e a minare il senso di fiducia collettivo.
Il metodo indicato funziona non in modo lineare ma come nucleo da cui sorgono le seguenti competenze[8].
La Teoria U permette in sintesi di connettere il sistema e ricollegare le parti che sono scollegate.
Riferimenti bibliografici
[1] Scharmer, C.O. (2018). Teoria U: I Fondamentali. Principi e Applicazioni. Guerini Next.
[2] Scharmer, C.O., Kaufer, K. (2021), Leadership in un futuro che emerge: Da ego-sistema a eco-sistema: nuove economie e nuove società. (2nd ed). Milano: Franco Angeli.
[3] Ibidem
[4] https://presencinginstitute.org/
[5] Scharmer, C.O. (2016), Theory U: Leading from the future as it emerges. (2nd ed). Berrett-Koehler Publishers.
[6] Scharmer, C.O. (2018). Teoria U: I Fondamentali. Milano: Guerini Next.
[7] Scharmer, C.O., Kaufer, K. (2021), Leadership in un futuro che emerge: Da ego-sistema a eco-sistema: nuove economie e nuove società. (2nd ed). Milano: Franco Angeli.
[8] Scharmer, C.O. (2018). Teoria U: I Fondamentali. Milano: Guerini Next.